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Don’t Gif Up: il collettivo di animatori che...

Don’t Gif Up: il collettivo di animatori che ti chiama all’azione.


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Dite che sono ripetitiva? Ma non è colpa mia se ogni riferimento a Twin Peaks che circola in rete possiede il magico potere di attirare la mia attenzione. Sono come un gatto davanti alla luce di un puntatore laser. Abbiate pazienza. A maggio smetto, lo giuro. Capita quindi che per puro caso, e adoro quando accade, io mi imbatta nelle Gifs create per il contest lanciato da Don’t Gif Up, collettivo completamente italiano che ha sfidato tutti gli animatori del globo terracqueo a creare piccole animazioni in loop a tema Twin Peaks. Alcune Gifs le trovate sparse qui, per tutte le altre visitate la loro pagina Tumblr.
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Le regole dell’Animation Gif Challenge sono poche e semplici e si ripetono ogni mese: attenersi al tema della sessione in corso che viene scelto dal collettivo e proposto alla comunità di animatori che vuole partecipare, utilizzare esclusivamente la palette di cinque colori indicata di volta in volta, realizzare un loop che non superi i sette secondi, inviare quello che si è creato a Don’t Gif Up, aspettare.
Alla scadenza della deadline gli elaborati verranno postati sui canali del collettivo, permettendo così a stili, tecniche, capacità degli artisti coinvolti di mostrarsi.
E questo è solo quello che è visibile quando si gratta la superficie. La sfida rappresentata dalle regole del gioco non è tutto, il contest è piuttosto l’occasione di un incontro e confronto tra creativi, la possibilità di stabilire connessioni esprimendosi in totale libertà e ponendo l’accento sugli aspetti che a ciascuno interessa approfondire.
Amedeo Traversa, uno dei membri del suddetto collettivo insieme a Riccardo Chiara, Lilia Miceli, Mauro Ciocia, Sara Tarquini, Andrea Mannino e Giulia Martinelli, apre le porte di Don’t Gif Up ad Organiconcrete. E noi entriamo.
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Il collettivo nasce all’inizio del 2016 da un’esigenza, fin troppo nota alla maggior parte dei creativi che terminata la formazione perdono un po’ l’orientamento. A me è successo, e lo dico senza vergogna. Come me anche Amedeo, appena concluso il suo percorso al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha pensato che l’azione fosse l’unica soluzione possibile, un’azione creativa, s’intende: “confrontandomi con alcuni compagni di animazione abbiamo pensato che avrebbe potuto essere stimolante trovare un fil rouge per creare contenuti animati cercando però di darci dei limiti, per non rischiare di perderci nella fase creativa”. Da qui la scelta della Gif come formato, più spendibile e condivisibile sulle piattaforme. Ad alzare l’asticella la tavolozza di colori limitata da utilizzare, la durata dell’animazione (non più di sette secondi) e il loop. “A questo punto ci serviva un tema e abbiamo deciso che come puntata zero, il tema potesse essere proprio l’animazione del formato stesso che andavamo ad utilizzare: l’animazione della scritta “Gif”.  Da quel momento siamo diventati un collettivo. Abbiamo iniziato a parlarne sempre di più con amici e compagni animatori, mantenendo la scadenza mensile che se pur pesante, dati i molti impegni di ognuno, dava molte soddisfazioni”.

I temi si sono susseguiti, emergendo da discussioni e sondaggi interni, così come avviene per la nomina del componente del collettivo che deve realizzarne la grafica, prendendo spunto dall’attualità o dalle ricorrenze richiamate dal mese in questione, prestando sempre attenzione allo storytelling e alle stimolanti difficoltà che la narrazione di un’animazione in sette secondi può presentare. Dalla cerchia delle amicizie di settore, sotto la spinta dell’interesse suscitato dall’iniziativa tra la comunità di animatori, il progetto dell’Animation Gif Challenge si è allargato a chiunque ne volesse cogliere la sfida.
Ad un anno dalla prima sessione il progetto nato da un gruppo di ragazzi desiderosi di mettersi alla prova e di fare gruppo è cresciuto e conta sempre più partecipanti dando molta soddisfazione a chi l’ha creato, ma anche a me che ve lo racconto. A tal proposito, qui sotto la grafica della nuova call to action… Qualcuno di voi se la sente?
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Beatrice Lombardi

Laureanda presso il CITEM di Bologna è nata 26 anni fa dal tubo catodico. Dopo anni di amore e odio con mamma Televisione e papà Cinema ha deciso di percorrere nuove strade ed è scappata con il Web.

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