Domenica in strada: Slinkachu


Oggi mi rivolgo a voi maschietti lettori della mia rubrica, voglio darvi un consiglio da femminuccia abbastanza scassaminghia e che, diciamocelo, se la tira un po’: se state battendo i pezzi, come si dice dalle mie parti, a qualche bella donzella un po’ alternativa, magari senza tv e social network, ma che ama trascorrere i pomeriggi nelle biblioteche ad annusare libri di mezzo secolo fa allora ho quello che fa per voi. Portatela al cinema di pomeriggio, al primo spettacolo, quando la sala è quasi vuota, anzi completamente vuota, magari c’è solo qualche signora con il cappotto rosso che sa di lavanda croata e una spilla al bavero. Portatela a vedere la tenera storia di Suzy e Sam, i protagonisti del film Moonrise Kingdom del regista Wes Andreson, uno scout e una ragazzina, entrambi con problemi esistenziali che tentano una fuga d’amore. Le piacerà ne sono sicura. Però non dite che ve l’ho detto io! Se proprio non s’ammolla allora provate con The little people project di Slinkachu, uno street artist londinese dal nome strano che dal 2006 porta in giro per il mondo le sue piccole creature, talmente microscopiche che rischi di schiacciarle. Slinkachu, classe 1979, riproduce delle miniature di esseri umani contestualizzandoli a situazioni quotidiane attraverso l’utilizzo di oggetti, soprattutto spazzatura, che trova in giro per le strade delle città in cui fa visita. È un modo per giocare con la nostra sporcizia. Ad ogni modo la proporzione tra i suoi personaggi lillipuziani e gli oggetti è direttamente proporzionale al grado della sua fantasia che gli consente di creare infinite storie che fanno davvero troppo ridere (riuscirete a strappare un sorriso anche alla tipa alternativa). Qualche esempio? Guardate il giocatore di basket sospeso in aria mentre sta per portare a sla sua squadra (Balancing act); oppure la scena in cui un uomo e una donna curiosano in un pacchetto di sigarette vuoto gettato a terra da presenza sconosciute; oppure guardare i due ragazzacci che dall’alto di un palazzo vorrebbero lanciare un lego sui passanti (Boys Own Adventures). A me fa impazzire la coscia di pollo che sembra un tronco di un albero, circondato da patatine fritte, su di cui siede una coppia mentre fa picnic.
Buona domenica!


 


Zelda

Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.

Commenti

commenti


RELATED POST