A colpi di luce 2.0: Luca Laghetti


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Ciao Luca Laghetti, so di te che sei nato e vivi a Bari, laureato in ingegneria meccanica al politecnico di Bari e sei anche fotografo, da quanto tempo e come hai iniziato?
Sono tuttora un ingegnere, la fotografia è una passione che è sempre rimasta latente fino a un paio di anni fa quando qualcosa è scattato ,nel vero senso della parola. Certo trasformare la fotografia in una professione mi piacerebbe ma avrei anche paura di perdere l’indipendenza e la libertà di fare ciò che mi piace, quando mi piace.

Com’è nato il progetto Bari Tales, spiegaci un po’ da cosa sei partito per lo sviluppo di uno sguardo realistico sulla tua città.
Sono sempre stato attratto dall’ essere umano. E‘ sempre stata consuetudine per me ,anche prima di cominciare con la fotografia, chiedermi quando incrociavo una persona quale fosse la sua storia,chi fosse, cosa facesse, che periodo della sua vita stesse vivendo. Con Bari Tales ho cercato di rispondere a tutte queste domande. Mi piacerebbe riuscire a creare una sorta di memoria storica della città.

A cosa pensi quando esci di casa con la tua macchina fotografica? A chi o cosa ti ispiri per i tuoi scatti?
Non penso a nulla, non ho mai un percorso prestabilito o un idea gia fissa in mente. Comincio a camminare e vedo un po’ dove mi porta la città e le sue persone.

Cosa cerchi e cosa trovi per strada?
Come anticipato prima non cerco mai una situazione particolare ma mi lascio trasportare da ciò che offre la città. Quello che mi affascina della fotografia di strada è proprio il poter percorerre la stessa identica strada ogni giorno riuscendo sempre a trovare qualcosa di nuovo e irripetibile da raccontare.

Le cose che ti piacciono della fotografia di strada e, se ci sono, quali gli inconvenienti di questo tipo di fotografia?
Mi piacciono l’imprevedibilità, l’irripetibilità, la capacità di trasportarti in quel luogo in quel momento. L’inconveniente per me è uno solo: la diffidenza delle persone, davvero difficile da vincere specialmente in una piccola città del sud e in questo periodo storico dominato dai social network e smartphone. La questione privacy mai come in questo periodo è fortemente sentita dalla gente.

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Bianco e nero o colore, quale preferisci e perché?
Quando faccio fotografia di strada scatto prevalentemente in bianco e nero perché è essenziale, voglio concentrarmi soprattutto sull’ azione, sul momento. Inoltre il bianco e nero è la tecnica che meglio descrive il mio modo di essere, ricco di contrasti, con molti bianchi e neri e pochi sporadici grigi.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Un sogno nel cassetto ancora da realizzare?
Mi piacerebbe davvero molto che Bari Tales diventasse un libro, da poter sfogliare, stropicciare, lasciarci ditate sulle fotografie, che si impolveri sulle mensole delle librerie della case baresi e che di tanto in tanto venga spolverato per tornarlo a sfogliare.

L’intervista è finita e io ti ringrazio per la disponibilità, ancora una domanda, ci consigli un artista, un fotografo e una canzone da non perdere assolutamente?
Jackson Pollock, Anders Petersen e This land is your land by Sharon Jones & the Dap-Kings.
Grazie a te.

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Giuliana Massaro

Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.

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