Ci chiamano sesso debole. Eppure, dietro a tacchi vertiginosi e mini dress floreali si nasconde altro. Questo è esattamente ciò che mi piace della designer svizzera che ha chiuso la fashion week milanese. Fatima Val, dopo un master alla Central Saint Martins e una carriera come modella, ha infatti saputo rappresentare al meglio l’altro lato della donna, quello combattivo e indipendente, incarnato da forme non convenzionali ispirate ad una guerriera amazzone.
L’autunno inverno 2015-2016 di Fatima è stato definito come una vera e propria iniezione di vita, trasmessa da capi che diventano metafora di una sofferenza orgogliosamente sconfitta. Materie morbide come la lana, la flanella e la pelliccia si contrappongono a colori decisi come il bianco e il nero, insieme al ruggine e al rosso sangue.
Gli abiti fungono da corazze sui corpi nudi delle modelle e si ispirano alle opere fantascientifiche dello scrittore statunitense Ray Bradbury, traslate però nella frenesia di una città contemporanea multietnica. Elementi primitivi come i mantelli dagli ampi cappucci si avvicinano a particolari futuristici come le maglie o le maxi sciarpe che coprono il volto.
La collezione di Fatima Val si pone come desiderio di riscatto dal degrado e dalle convenzioni della società, una linea di womenswear per una donna fenice che trova sempre il modo di rinascere.
Eleonora Ieva
Fiorentina trapiantata prima a Milano e poi catapultata in Riviera, con la passione per la moda, l’arte e il Bloody Mary. Sono in continuo updating, soprattutto per quanto riguarda le novità in fatto di stile.
