Quel che non è leggermente difforme ha un aspetto insensibile, ne deriva che l’irregolarità, ossia l’imprevisto, la sorpresa, lo stupore sono una parte essenziale e la caratteristica della bellezza.
(Charles Baudelaire)
La citazione rubacchiata dagli ultimi appunti sparsi del celebre scrittore e poeta ma anche critico letterario, critico d’arte, giornalista, aforista, saggista e traduttore francese è particolarmente adatta all’artista di cui voglio parlarvi in questa caldissima puntata di Tuesday Poison, ovvero Roger Weiss. Con lui oggi si parla di bellezza femminile e di fotografia, due mondi che si attraversano reciprocamente, soprattutto in quest’era tecnologia nella quale l’uso degli strumenti consente di realizzare delle immagini che viaggiano al confine con il surreale.
Il nostro ospite di questo martedì è nato in Svizzera ma ha compiuto i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e il suo percorso nel mondo dell’arte pare abbia avuto inizio in tenera età e oggi è un artista ma anche fashion photographer di grande successo. La fotografia è dunque il suo biglietto da visita e le immagini che accompagnano queste righe ci fanno vedere il suo concetto di fotografia che colpisce lo sguardo dell’osservatore per la sua costante ricerca dell’imperfezione. Da qui ho preso in prestito la citazione con la quale ho aperto questo articolo.
Amante dei piccoli dettagli del corpo umano che la fotografia riesce a rintracciare nel suo obiettivo, Roger Weiss ama giocare con la dilatazione del corpo umano, proprio come il titolo di questa fantastica serie che vedete qua sotto, Human Dilatations, ovvero un lavoro di frammentazione e riassemblamento di una serie di fotogrammi che creano immagini di corpi allungati e particolarmente dettagliati nella loro bellezza naturale che si spinge oltre i canoni di bellezza estetica con i quali ci bombardono ogni giorno.
Il suo punto di riferimento è la tecnica giapponese definita Kintsugi, ovvero un lavoro particolare di restauro di ceramiche attraverso il fissaggio con oro, argento o platino che affonda le sue radici in tempi molto lontani. Dunque il fotografo svizzero si ispira a questa tecnica giapponese per comporre tante parti di un’immagine corporea per poi restituirla agli occhi dell’osservatore come forse non si aspettava di vederla, intrisa di quel surrealismo deforme che mette in discussione la normale percezione sia della bellezza che del corpo umano in generale. Forse la mia siegazione non reande abbastanza il concetto ma provando ad osservare le fotografie aggiunte di seguito credo sia facilmente percepibile il grande lavoro di Roger Weiss, il quale mette a nudo alcune particolarità della nostra presenza fisica, come dita dei piedi e gambe allungate, che in altri contesti passerebbero inosservati.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!