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La scultura surrealista di Danny Van Ryswyk

La scultura surrealista di Danny Van Ryswyk


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In questo martedì surrealista vorrei portarvi nel mondo di un artista di Amsterdam, un certo Danny van Ryswyk, ovvero un pittore e scultore che si diverte a realizzare creaturine molto interessanti e che potete scoprire meglio guardando queste immagini che seguono tra le mie righe.

Pochissimo sappiamo di lui perché le notizie che riguardano la sua biografia si contano sulla punta delle dita ma posso comunicarvi con certezza che ad aprile sarà protagonista di una personale che si terrà presso Roq La Rue Gallery di Seattle, quindi, se pensate di trovarvi da quelle parti scrivetelo sul calendario perché credo che la mostra sia uno di quegli eventi dell’anno da non perdere. Assolutamente.
C’è una cosa molto curiosa che ho letto sul suo sito, ovvero il fatto che da ragazzino, insieme a sua madre, pare abbia avuto un contatto alieno e che questa esperienza lo abbia toccato così profondamente da lasciare un segno non solo nella sua crescita ma soprattutto nel suo modo di dedicarsi all’arte.

Dunque l’anormale, il paranormale, il misticismo e l’extraterreste sono alla base delle sue opere che sembrano essere state forgiate in un’epoca passata, quasi esclusivamente si tratta di fanciulle rappresentate in stile vittoriano, altre invece nude e accompagnate da strane creature extraterrestri ma con chiari riferimenti al macabro sullo sfondo; molto spesso appaiono racchiuse in campane di vetro come esperimenti di laboratorio oppure vengono circondate da pannelli scenici dipinti dallo stesso artista oppure ancora come mero sostegno scenico al suo esperimento artistico.

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In ogni caso si tratta di sculture in poliammide stampate in 3d e finemente dipinte a mano in ogni singolo centimetro del corpo, fanciulle apparentemente innocue nella loro sobrietà scura, talvolta anche nascoste dietro maschere ma tutte custodi infrangibili di segreti che ben si nascondono dietro le loro lunghe gonne, magari al di fuori dall’innocenza della loro carne bianca e fresca di gioventù mentre i paesaggi sullo sfondo fanno da presagio alle gesta future.
Un grande interrogativo aleggia sulla loro fragile apparenza.

Osservando queste opere sopra descritte si ha la sensazione di essere pervasi da una presenza oscura che aleggia in quello spazio che divide il nostro sguardo dai personaggi rappresentati e si finisce quasi per essere inghiottiti dalla loro presenza che mi sento di definire a tratti celestiale per via della loro apparente innocenza, particolarmente incantevole nelle loro forme ancora graziose ma prepotentemente oscura e misteriosa se viste nel loro insieme tanto che le teste di vitello e i teschi che accompagnano la loro entrata in scena sono meno scabrosi del loro stesso sguardo.
Di sicuro un brivido descriverebbe meglio quello che ho appena cercato di spiegarvi.

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Schermata 2016-02-02 alle 00.11.19 Schermata 2016-02-02 alle 00.11.00 Schermata 2016-02-02 alle 00.10.50 Schermata 2016-02-02 alle 00.12.41 Schermata 2016-02-02 alle 00.12.11 Schermata 2016-02-02 alle 00.12.28

 


Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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