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A colpi di matita: Riccardo Tosoni

A colpi di matita: Riccardo Tosoni



Quanti anni hai, di dove sei e da quanto tempo fai l’illustratrice?

Sono nato ventiquattro anni fa a Chieri, piccola cittadina medioevale nei pressi di Torino, dove invece al momento vivo. Ho studiato e mi occupo di graphic design, mi dedico all’Illustrazione in realtà non da molto tempo. Sono stati fondamentali per me, in questo senso, gli ultimi due anni nei quali ho fatto degli incontri che mi hanno avvicinato molto al mondo dell’Illustrazione e risvegliato in me una passione da tempo sopita.

Come hai imparato a “disegnare”?
Questa è proprio una domanda alla quale non saprei rispondere! Nel senso che da che mi ricordo ho sempre disegnato e senza preoccuparmi troppo, immagino. Naturalmente credo che molto derivi dalle esperienze avute nell’infanzia, sono sempre stato un bambino curioso, mi ricordo che passavo ore a guardare l’enciclopedia, o cercavo di copiare le immagini che mi colpivano nei film o nei libri. Disegnavo praticamente sempre, venivo sgridato dalle insegnanti perché imbrattavo ogni margine bianco nei libri di testo.
In realtà credo di non avere mai imparato a disegnare, ho sempre un po’ improvvisato.

La tua è una passione, un lavoro, o entrambe le cose?
Credo che questo sia un lavoro che non si possa assolutamente intraprendere senza una grande passione e forte motivazione. I’Illustrazione è una delle cose che amo di più e non potrei che essere felicissimo se riuscissi a vivere di questo.

Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Disegno su carta a matita e penna, in seguito elaboro l’immagine al computer lavorando soprattutto sulle texture; però in effetti la maggior parte del tempo viene speso sui fogli di carta.

Da cosa trai ispirazione? E cosa cerchi di trasmettere con le tue illustrazioni?
Come detto prima sono sempre stato curioso di natura, credo che tutto ciò che vediamo, sentiamo e leggiamo finisca inevitabilmente per influenzarci. Penso che questo, fortunatamente, sia un meccanismo perpetuo, anche adesso ogni piccola cosa che scopro modifica di un poco il mio modo di disegnare. Cerco di Illustrare un po’ delle mie ansie e paure (miniera inesauribile, pare), tentando di esorcizzarle attraverso la rappresentazione di queste sorta di bestie-totem, dei simulacri riempiti di mie sensazioni.

Che strumenti (e/o software) utilizzi solitamente?
Carta, matite, penna e pennello da china. Per quel che riguarda i software, per le illustrazioni, uso praticamente solo Photoshop.

Che consigli daresti agli aspiranti designer/illustratori che desiderano emergere in questo settore?
Anche questa domanda mi mette un in difficoltà, perché non credo di essere assolutamente in grado di dare molti consigli. Sto muovendo i primi passi in questo sistema che sembra essere tutt’altro che facile e l’unica cosa che mi sento di consigliare, soprattutto a me stesso, è di non scoraggiarsi davanti agli innumerevoli ostacoli e continuare a provare, cercando di dimostrare di avere qualcosa da dire.

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Consiglio assolutamente Stetocefalo non solo perché è indirettamente a causa sua che ho ripreso a disegnare a mano, ma soprattutto perché è un giovane illustratore eccezionale!

Ringraziamo Riccardo per averci concesso il suo tempo e vi invitiamo a visitare il suo stream flickr: http://www.flickr.com/photos/65462144@N05/


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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