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Quattro chiacchiere con Afarin Sajedi in occasione della sua personale “Illusion”


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Come anticipato nel Save the Date di qualche settimana fa, il 16 aprile è stata inaugurata Illusion, la personale dell’artista iraniana Afarin Sajedi alla Dorothy Circus Gallery e io ovviamente non mi sono lasciata sfuggire l’occasione di conoscerla da vivo e scambiare con lei quattro chiacchiere a proposito della mostra e delle sue opere bellissime. E’ una donna, prima che un’artista, alla quale piace parlare della sua arte e lo fa con una certa grazia principesca ma senza troppo edulcorare il suo lavoro. Precipua e senza troppe sottigliezze riesce ad incantare chiunque e tutta la stanza ruota intorno a lei.
Prima di farvi leggere l’intervista vi invito a vedere le sue opere dal vivo, ne vale davvero la pena. Buona lettura!

Iniziamo dal titolo dell’opera, perché Illusion?
L’Illusione è una costante della nostra esistenza perché l’illusione è quella parte contrapposta alla realtà che ci consente di percepire le nostre emozioni mentre osserviamo qualcosa, mentre pensiamo o semplicemente anche ora che ce ne stiamo io e te sedute su questo divano a parlare. Anche in questo momento c’è illusione perché la vita è un continuo porsi delle domande, delle riflessioni.

Anche la scelta dello sfondo azzurro per le nuove opere rientra in questo concetto di illusione?
Decisamente. Rispetto alle opere realizzate precedentemente ho voluto sostituire i colori e le tonalità più scure con un altro colore che secondo me poteva risaltare maggiormente questa nuova produzione ed il celeste è un colore che induce ad una sensazione di calma e tranquillità apparente, illusoria ed allo stesso tempo viene messo in risalto il volto dei personaggi.

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E allora parliamo di queste fanciulle bellissime. Descrivicele in poche parole.
I miei personaggi non sono soltanto donne ma incarnano il genere umano in generale. Non vengono da un luogo ben specifico, non sono donne iraniane, non voglio abbracciare una causa sociale o quella femminista. Semplicemente credo che nei loro sguardi si rispecchi il mondo, gli esseri umani, tutti, anche gli uomini. Ciò che voglio rappresentare è la specie umana, senza distinzioni.

Chi e cosa sono le tue fonti d’ispirazione?
Io traggo ispirazione da tutto, assorbo tutto ciò che vedo, dal cinema alla musica. Tutto ciò che proviene dall’arte mi ispira.

I tuoi progetti per il futuro?
Sto preparando una nuova mostra in Europa e forse a fine anno una negli Stati Uniti. Vedremo.

 

 

 

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Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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