Spollo Kitchen


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I feticisti del cibo negli ultimi anni sono aumentati in maniera (s)considerevole e ritrovarsi a tavola in un qualsiasi ristorante (dalla trattoria al ristorante gourmet) a immortalare con il tuo smartphone i cibi più assurdi, ma anche quelli più banali, è davvero una di quelle cose che appaiono irrinunciabili nella vita di un uomo. Tra l’altro, senza discriminazione di forma e sapore alcuno, dalla carbonara ai Gamberi Rossi di Sicilia semicotti con insalatina di ravanelli, germogli di menta e lime, passando per i fagioli con la trippa, e arrivando al gelato che hai comprato in centro e fotografato con le tue scarpe sullo sfondo.  Con tanto di upload automatico sull’account instagram (dove i feticisti del cibo hanno trovato terreno fertile per affondare le loro radici) e inserimento -ormai mentalmente automatico pure quello- di hashtag come #foodporn #instafood #Foodgasm o il più banale e ormai obsoleto #food.

Tuttavia, la cosa può prendere un’inaspettata e interessante piega, se ai feticisti del cibo si uniscono quelli della carta stampata e poi ancora quelli di matite e colori, in un matrimonio (o un’orgia) che puoi tranquillamente chiamare Spollo Kitchen.
E lo puoi considerare un ricettario, un libro, un prodotto di design editoriale, un esperimento gastro-grafico, un libro di cucina, o magari ricorrere a qualche altro (im)probabile hashtag tipo #spollobook ,ma quello che non potrai mai fare è racchiudere in una parola quello che effettivamente è Spollo Kitchen.

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Un progetto figlio di CTS Grafica, partito più di un anno fa, che racchiude 100 lavori di designer nazionali e internazionali che hanno raccontato attraverso l’illustrazione le loro ricette preferite in una contaminazione tra grafica/design/cucina che oggi più che mai appare così ben amalgamata da sembrare un tutt’uno.
Un dialogo, quello occhi/bocca che si trasforma in un complesso gioco tra arte e cibo, ricchissimo di sfumature da perseguire e abbracciare, lasciandosi trasportare in quel paradiso che quelli come me, esteti per vocazione, considerano l’apice di un orgasmo tantrico in cui stazionare e crogiolarsi il più a lungo possibile.
Una lista lunghissima (di 100 nomi appunto) con vecchie conoscenze (come Riccardo Guasco, Ale Giorgini, Jeremyville, Fatomale, Ilaria Proietti) e piacevoli scoperte che si sono cimentate nell’illustrazione di ricette tipiche e meno tipiche ma che in fondo, rappresentano l’unica cosa che accomuna tutti gli italiani: la passione per il cibo.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Aiap (associazione italiana design della comunicazione visiva) e ADCI (Art Directors Club Italiano) ha visto diverse fasi tra cui la scelta dei 100 lavori (su oltre 500 candidature) per passare poi alla faticosa fase della realizzazione delle ricette e all’ancor più difficile “fotografare ma non mangiare”, giungendo infine alla dura (ma qualcuno deve pur farlo) fase dell’assaggio e smaltimento dei piatti.

Il 24 ottobre a Milano, si terrà l’ultima tappa italiana di presentazione presso Frigoriferi Milanesi, tra totem, videoproiezioni del backstage e la possibilità di toccare con mano (e acquistare) un prodotto editoriale così ben studiato e realizzato.
Se proprio non riesci ad andare a Milano, ricordati che abreve potrai acquistarlo anche qui, sul sito di Corraini.

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Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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